Epistemologia della complessità, Stato di diritto e criminalità organizzata è il saggio in cui Salvatore Aleo afferma che l’osservazione della realtà attraverso una prospettiva meccanicistica, finalizzata a isolare gli elementi dell’universo osservato per poi rimetterli insieme sperando di riuscire a spiegare il fenomeno complessivo, ha caratterizzato i diversi ambiti dello scibile umano e, non ultimo, la teoria moderna della responsabilità. Alla base di tale prospettiva, si trova il precetto deterministico che prevede la possibilità di condurre con ordine i pensieri, partendo dall’analisi degli oggetti più semplici sino ad arrivare alla diagnosi di quelli più complessi. Anche il pensiero normativo, prevedendo l’esplicitazione di leggi, di norme, ovvero della successione regolare fra gli avvenimenti e supponendo un ordine anche tra quelli di cui gli uni non precedono naturalmente gli altri, si basa sul precetto causale. Il riduzionismo insito nel metodo scientifico viene messo in crisi dalla prime idee sistemiche che, evidenziando i limiti della causalità, hanno progressivamente contribuito a definire nuove visioni della conoscenza assai diverse dalle precedenti. L’Autore ne deriva che nell’odierna epoca caratterizzata da entropia ascendente, sono destinati a scomparire, da un lato, i sistemi giuridici statici e/o rigidi e, dall’altro, grazie alla loro capacità di adattamento, sistemi giuridici flessibili.